Il Comitato interaziendale Pari Opportunità

Il Comitato interaziendale Pari Opportunità

Perché occuparsi di Pari Opportunità?

Il Comitato Interaziendale delle Pari Opportunità ha il compito di mantenere costante il principio di parità di trattamento facendo in modo che le decisioni in tema di assunzione, formazione e carriera professionale vengano prese unicamente in base alle competenze. Inoltre, opera per promuovere la visibilità esterna dell’impegno aziendale verso i principi orizzontali POR FSE 2014-2020: parità di genere, non discriminazione, pari opportunità, sviluppo sostenibile.

Composizione 

Il Comitato Interaziendale è composto da sei membri lavoratori e lavoratrici. In particolare, vi è la presenza di 5 membri donne e 1 membro uomo.

SDGS

La mission del Comitato interaziendale è rappresentata dal SDGs numero 10: ridurre le disuguaglianze.

I membri del Comitato interaziendale Pari Opportunità

Il punto di vista, le motivazioni, gli obiettivi personali e professionali

“Noi siamo i "portavoci” dei lavoratori e delle lavoratrici. Ci occupiamo di diffondere, all’interno delle aziende, valori come la libertà, la solidarietà e il rispetto, attraverso la realizzazione di progetti ed iniziative volti a garantire l’uguaglianza tra tutti i dipendenti”.

Barbara Ferrua

Educatrice professionale, Proteo

“I lavoratori e le lavoratrici, prima di essere tali, sono delle persone e hanno il diritto di essere chi vogliono essere. Il Comitato interaziendale ha il compito di “raccogliere” e mettere in risalto le diversità, trasformandole in risorse per le aziende.

Andrea Bagnasco

Magazziniere, Vacchetti S.p.A.

“Dall’analisi del contesto in ordine ai principi orizzontali POR FSE 2014-2020, si evince che nelle aziende l’81,4% dei lavoratori non ha mai subito discriminazione nell’azienda di appartenenza, mentre il restante 18,6% si. Il Comitato interaziendale lavora per ulteriormente sensibilizzare le imprese e le comunità poiché ci sia un cambio di paradigma, attraverso progetti comunicativi, di confronto, aprendo un dialogo sulla cultura delle pari opportunità”.

Carmela, Francesca Longobardi

Welfare manager, Forcoop

“Risulta utile pensare al concetto di welfare aziendale come ad un grande sistema che si autoalimenta attraverso il lavoro svolto da singoli componenti. Infatti, la teoria della complessità, afferma che: “il tutto è più della somma delle singole parti”. Tuttavia, affinché si creino dei sistemi funzionali e innovativi, è necessario che ogni parte sia considerata “equipollente” all’altra e che, al contempo, ognuna mantenga salda la propria diversità”.

Carla Capuano

Designer sistemica, Forcoop

“Ritengo che un “buon welfare” debba avere la capacità di superare uno dei pregiudizi più radicati: il concetto di cura e genitorialità attribuito quasi sempre ed esclusivamente alla donna. Proprio per questo noi, in qualità di membri del Comitato interaziendale, abbiamo il dovere di mostrare agli altri una diversa realtà: quella in cui la cura dei figli diventa una responsabilità genitoriale condivisa”.

Valentina Russo

Educatrice professionale Referente in Organizzazione, Consorzio La Valdocco

“Ciò che mi ha spinto a diventare un membro del Comitato interaziendale è stata la forte volontà di abbattere quei muri invisibili che, ancora oggi, intercorrono tra le persone. Quei muri sono fatti da false credenze, stereotipi e discriminazioni. Imprigionano le nostre menti ed impediscono il progresso”.

Cinzia Sampò

Responsabile Nido, Proteo

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